Con i pallet, le merci raggiungono davvero ogni continente ed è essenziale scegliere quelli più adatti non solo alle condizioni di trasporto, ma anche alle regole vigenti nel Paese di destinazione, così da evitare costi aggiuntivi e problemi al momento dello sdoganamento.
Quali pallet utilizzare per le spedizioni internazionali?
Pur essendo molto più standardizzate rispetto al passato, le dimensioni di un bancale non sono ancora uniformi in tutto il mondo, quindi è buona norma verificare quelle consigliate per il Paese di esportazione.
In Asia, ad esempio, accanto ai tradizionali pallet di 1200 mm x 1000 mm, vengono utilizzati con una certa frequenza anche quelli quadrati con dimensione 1100 mm x 1100 mm. Negli Stati Uniti e in Canada, invece, i pallet hanno una misura standard di 40 x 48 pollici (1220 mm x 1020 mm), più grande rispetto a quella europea a causa delle maggiori dimensioni dei camion che gestiscono il trasporto su gomma.
In Australia, i bancali sono in prevalenza quadrati e la dimensione tipica è di 1165 mm x 1165 mm, mentre i pallet EUR 2 di 1200 mm x 1000 mm sono utilizzati non solo in Europa, ma anche nel Regno Unito, in India e in Sud America.
Ricordiamo, però, che oltre alle dimensioni che permettono di massimizzare il trasporto migliorando la logistica e le operazioni di carico e scarico, la vera caratteristica da tenere in considerazione in caso di export extra-UE riguarda l’osservanza delle norme igienico-sanitarie.
A causare ritardi e penali – che negli USA possono essere pari a tre volte il valore delle merci importate – è, infatti, la mancata conformità dei pallet alle condizioni previste dagli standard fitosanitari internazionali, a causa di trattamenti al legno inadeguati o persino assenti.
Quali trattamenti sono necessari per l’export?
Il principale trattamento che permette ai pallet di viaggiare fuori dai confini europei (dove non è richiesto ad eccezione di merci provenienti dal Portogallo) è quello HT, che, grazie al riscaldamento del cuore del legno a 56°C, soddisfa le condizioni per aderire allo standard ISPM 15 previsto dalla FAO.
Questo trattamento (e quello con il bromuro di metile vietato, però, sul territorio dell’Unione Europea) ha il compito di evitare che le uova e le larve depositate all’interno del legno viaggino indisturbate in tutto il mondo, con il rischio di contaminare e distruggere interi boschi e foreste.
Negli anni, allo standard ISPM 15 hanno aderito oltre 120 Paesi che fanno parte dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) e, qualora i bancali in legno non dovessero risultare conformi, sono previste sanzioni anche molto severe che, oltre a impedire l’ingresso alle merci, possono richiederne la riesportazione nel Paese di origine.
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